venerdì 17 maggio 2013

NEVE SU BUENOS AIRES.




E' un giorno qualsiasi in un sobborgo di Buenos Aires. Improvvisamente, comincia a nevicare. Una nevicata strana, che uccide le persone come mosche. Quattro amici , dopo una banale partita a carte, si ritrovano ad affrontare le prime avvisaglie dell’invasione, Polsky è un pensionato, Lucas Herbert, un impiegato di banca, Favalli, un professore di fisica e Juan Salvo, l’Eternauta, appunto, fabbrica trasformatori industriali.



Come sapremo poco dopo, l’invasione è appena cominciata. L'Eternauta, sceneggiato da Héctor Oesterheld e disegnato da Francisco Solano López, è il racconto stralunato, amaro e senza speranza di una città invasa dall'assurdo, in cui gli esseri umani vengono radunati negli stadi, e sterminati.
Così, un prodotto pop come un fumetto, consegna alla storia uno dei momenti più assurdi della storia argentina: la dittatura di Jorge Videla. Un mostro che non può essere appartenuto a questo mondo.

Seguendo nell’ultimo anno Falling skies, la serie fantascientifica prodotta da Steven Spielberg, mi è balzata agli occhi una potente analogia con questa serie a fumetti, in quanto riprende – io credo, consapevolmente - quella che probabilmente è l’idea più forte, ed agghiacciante, della striscia pensata da
Oesterheld.
I nostri quattro amici, infatti, eroi per caso che riscoprono i valori quotidiani proprio di fronte ad una invasione assurda e senza spiegazioni, si trasformano ben presto, e loro malgrado, in animatori della resistenza, in una Buenos Aires spopolata e tappezzata di cadaveri (la nevicata uccide, ed ha il compito di fare, diciamo così, il lavoro grosso), mentre contemporaneamente misteriosi fasci di luce abbattono gli aerei in volo e globi luminosi calano sulla città, scaricando orde di invasori: giganteschi animali neri, che ricordano un po’ il Babau immaginato da Dino Buzzati. 


Si decide di radunare tutti si sopravvissuti nel monumentale stadio del River Plate, cosa che, dopo numerosi attacchi e dopo molte perdite, riesce. Ma al lettore, l’idea dello stadio evoca subito immagini difficili da scordare.
Questi enormi pachidermi ottusi sembrano essere comandati, attraverso una sorta di antenna inserita nella base del collo, da altri alieni, soprannominati dai sopravvissuti le Mani, perché hanno mani con decine di dita che si prolungano, spuntando anche dall’avambraccio, ma che in realtà si chiamano Kol. Sembra, ai nostri eroi, che i Kol siano i nemici. 


E qui la storia si mischia con la profezia. Perchè nella nuova versione che Oesterheld scrisse alla fine degli anni ’60 la critica ai regimi autoritari del Sudamerica diventa esplicita e corrosiva, tanto da preconizzare la presa del potere da parte Videla e ai suoi sgherri, che avvenne anni dopo. E così, la visione di Oesterheld divenne una agghiacciante verità: gli uomini di Videla radunavano veramente gli oppositori negli stadi (pratica agghiacciante di antica memoria sudamericana), per farli poi sparire nel nulla, tanto che ancora oggi, nonostante la mobilitazione di madri e compagne, di molti di loro non si conosce la tomba.
Lo stesso Oesterheld, membro attivo della resistenza, sparì assieme alle sue quattro figlie per mano di quegli sgherri che aveva profeticamente descritto nel suo fumetto.
Videla ha dichiarato, prima di morire, di non pentirsi di nulla.
E’ questa la cosa che ogni volta, in presenza di questi vessilliferi della verità rivelata, mi sconcerta: la certezza di combattere dalla parte giusta, talmente giusta che qualsiasi bestialità è giustificata. In nome dell’ordine, dell’anticomunismo, o per converso, del popolo, del partito, o della jihad.
Ma torniamo all’Eternauta.
La scoperta agghiacciante a cui accennavo, la fanno Juan Salvo e i suoi amici quando finalmente trovano il coraggio e gli strumenti per portare un attacco diretto alle Mani: anche loro, come i mostri neri, sono etero-dirette. 
Ci sono altri che li controllano, e che danno gli ordini, altri alieni molto più potenti di loro, che hanno reso schiavo il mondo delle mani prima del nostro, e che usano ora le mani per dirigere l’invasione. 
Questi potenti senza volto stanno nell’ombra, e non si espongono direttamente. Si potrebbe dire che non si prendono direttamente le responsabilità. Chissà che anche nel caso di Videla non sia così, che quella bestiale violenza non abbia dei mandanti e dei finanziatori e dei potenti, molto più potenti, che stanno dietro le quinte. Molti di noi lo hanno sempre sospettato.